lunedì, settembre 18, 2006

IL RITORNO DI WERNER SOMBART


«Per il capitalismo gli Stati Uniti d'America sono la terra di Canaan: la terra promessa. Infatti soltanto qui sono state soddisfatte tutte le condizioni di cui esso necessita per lo sviluppo pieno e totale della sua natura. Come in nessun altro luogo, Paese e popolo sono stati creati per promuovere insieme, nelle massime forme, la sua evoluzione.» (Incipit di Perché negli Stati Uniti non c'è il socialismo?, tr. it. di Giuliano Geri)

WERNER SOMBART (1863-1941). La recentissima pubblicazione di un testo dell'economista tedesco Sombart -- Perché negli Stati Uniti non c'è il socialismo?, Bruno Mondadori, Milano, 2006 (ed. or. 1916), con prefazione del sociologo Guido Martinotti -- spero possa servire a gettare un fascio di luce su questo studioso che fu amico, ma anche rivale (accademicamente parlando), di Max Weber. Condividevano infatti le stesse tematiche: l'analisi del capitalismo e, in particolare, il ruolo svolto dalle religioni nel corso della sua formazione. Se Sombart guardava con attenzione al cattolicesimo e all'ebraismo quali matrici dello "spirito del capitalismo" (mentalità, valori, propensioni al rischio), Weber invece dava maggiore rilievo al protestantesimo. Tuttavia, sia Weber che Sombart si collocano all'incrocio fra la storia economica, l'economia delle istituzioni e la sociologia. Appartenevano entrambi alla nuova generazione della Scuola storica tedesca.

Una curiosità: Sombart ha imposto l'uso scientifico del termine "capitalismo" (non presente in Marx) e ha coniato il concetto di "distruzione creatrice" (poi sviluppato da Schumpeter).

Alcuni testi:

Il capitalismo moderno, Utet, Torino, 1967 [Der moderne Kapitalismus, 2 vols., Leipzig, 1902];

Il borghese. Lo sviluppo e le fonti dello spirito capitalistico, Guanda, Parma, 1994 [Der Bourgeois, 1913] -- In rete è disponibile la versione francese a cura della Université del Québec (Chicoutimi), "Les classiques des sciences sociales".

Presso l'Archive for the History of Economic Thought, McMaster University (Canada), si può trovare la versione integrale di The Jews and Modern Capitalism (pdf, trad. inglese dall'orginale del 1911), opera dedicata al rapporto fra capitalismo ed ebraismo, che al tempo della sua pubblicazione suscitò molte polemiche.

Su Sombart:

In italiano, sul web, è disponibile una biografia documentata che fuga molti luoghi comuni intorno alla presunta adesione al nazismo di Sombart (c'è anche la bibliografia completa dei suoi scritti).

Un'altra breve biografia di Sombart, che mi sembra ben fatta, alla voce "Werner Sombart" su Wikipedia (in inglese).

C'è anche il riferimento a Sombart nella "Storia del pensiero economico" della CEPA New School (in inglese).

Sintesi di una relazione riguardante il pensiero di Sombart, scritta da Roberta Iannone: "Spirito e anima nel capitalismo moderno. L’analisi rimossa di Werner Sombart" (XX Congresso della Società Italiana di Scienza della Politica, 2006).

Perché Sombart è caduto in un oblio quasi totale? Dipende forse dal fatto che decise di rimanere a vivere ed insegnare nella Germania nazista? Eppure i suoi scritti non sono affatto filo-nazisti né antisemiti (al più gli si può contestare uno scivolamento su posizioni conservatrici e nazionaliste); inoltre anche Einaudi, Croce e tanti altri intellettuali hanno fatto lo stesso percorso sotto il fascismo, senza subire il destino di Sombart. Un articolo apparso sul Journal of Classical Sociology (pdf, in inglese) tenta di rispondere a questo interrogativo.

Sombart è invece considerato un "cattivo maestro" dal filosofo Dario Antiseri (di orientamento cattolico liberale), che in un suo articolo dal titolo "Le origini socialiste del nazismo" afferma: «Furono idee come quelle di Sombart a generare il nazismo. E non va occultato il fatto che lo sviluppo delle idee di Sombart è paradigmatico di molti socialisti che si trasformarono facilmente in fascisti e in nazisti».

La mia personale opinione è che si possa ancora imparare molto non solo dagli scritti di Sombart, ma anche dalle drammatiche vicende che contrassegnarono l'ultima parte della sua esistenza.

P.S. L'autore di sombart.splinder.com mi ha segnalato gentilmente un altro contributo su S., scritto da Fiorenza Manzalini: tratta del rapporto lusso-capitalismo ma è anche attento a chiarire gli aspetti più controversi della biografia sombartiana [in italiano]

4 commenti:

  1. Ciao, sono l'autore di http://sombart.splinder.com/
    Ho appreso solo ora, dal tuo commento sul blog, del link al mio blog su Sombart. Colgo l'occasione per segnalarti anche questo ottimo studio sul ruolo del lusso nella genesi del capitalismo nell'opera di Sombart: http://www.totustuus.biz/users/pvalori/sombart.htm, dove tra l'altro viene confutata la leggenda di un Sombart "nazista".

    Ciao

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  2. Grazie della segnalazione: la inserirò nel post.
    Ciao

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  3. quello che stavo cercando, grazie

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  4. leggere l'intero blog, pretty good

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