sabato, novembre 04, 2006

CONVENZIONI ALLA FRANCESE

Léon Walras (1834-1910)

La "scuola francese delle convenzioni" ha sviluppato negli ultimi anni uno degli approcci economici più interessanti allo studio delle istituzioni, in contrapposizione diretta alle ipotesi neoclassiche riguardanti la razionalità degli agenti economici e il funzionamento dei mercati.
Nel marzo 1989 la prestigiosa Revue économique ha interamente dedicato il proprio numero alla "economia delle convenzioni". Lo trovo spesso citato ma in genere è di difficile reperibilità. Con uno dei miracoli che la "rete" ci propone di tanto in tanto, siamo ora in grado di colmare la lacuna. Possiamo infatti leggere questo numero monografico attraverso il portale Persée, creato dal Ministero dell'educazione nazionale, dell'insegnamento superiore e della ricerca, per mettere a disposizione del pubblico interessato una buona fetta della produzione francese relativa alle scienze sociali e umane.

Emile Durkheim (1858-1917)

Favorendo la circolazione del sapere oltre le mura delle accademie, la Francia continua a restare fedele alla tradizione di Durkheim e Walras, ed è tuttora in grado -- non casualmente -- di rinnovare il dibattito delle scienze sociali con presenze stimolanti, dalle sociologie di Bourdieu, Boudon, Crozier e Latour, all'economia della regolazione di Boyer e Aglietta.
Quanto deve imparare l'Italietta pasticciona e inconcludente dai cugini d'oltralpe! (Ma per un bell'esempio da imitare, basterebbe volgere lo sguardo al sito www.sardegnacultura.it della regione Sardegna, eccellente raccolta di informazioni e testi che illustra il sapere sviluppato nei secoli dal mio popolo.)

Da leggere:
J.P. Dupuy, F. Eymard-Duvernay, O. Favereau, A. Orléan, R. Salais, L. Thévenot, "L'économie des conventions", numero speciale della Revue Économique, vol. 40, n. 2, 1989.

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